C’è un fenomeno attuale davvero molto interessante: via via che aumenta l’utilizzo dei social network aumenta di pari passo la paura di esporsi online. Secondo le statistiche i giovani sono sempre più iperconnessi: il rapporto Censis del 2021 ha rivelato che il 72% degli adolescenti accede regolarmente a Instagram, il 62% usa Tik Tok abitualmente e il 58% trascorre il tempo libero su Youtube.
Fin qua non ci sarebbe nulla di male se non fosse che ci sono altri dati da considerare: il 7% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni e il 5,2% degli adolescenti tra i 14 e i 17 anni hanno subito atti di cyberbullismo, mentre 600 minori sono stati vittima di stalking.
Questi numeri portano alla luce un problema complesso: se è vero che l’accesso a Internet ci permette di connetterci con qualunque persona nel mondo, la rete nasconde alcuni pericoli, sia per i giovani che per gli adulti.
Non è un caso che, sempre più spesso si stia manifestando, sia nei giovani che negli adulti, la paura di esporsi online: è il caso della imprenditrice Cliomakeup che, di recente, ha dichiarato di aver modificato il proprio rapporto con i social perché le nuove dinamiche del mondo online basate sull’aggressività e la competizione l’hanno spaventata.
Possiamo fare qualcosa contro questi sentimenti? E come possiamo aiutare i più giovani a tutelarsi?
In questo articolo analizzerò la problematica della sovraesposizione in rete e ti darò qualche strumento utile per aiutarti a gestirla e a tutelarti.
Paura di esporsi: i social sono uno vantaggio o uno svantaggio?
La tecnologia è sempre un’arma a doppio taglio: il suo apporto alla nostra quotidianità può essere sia positivo che negativo a seconda dell’uso che si decide di farne.
I social media sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana, e non solo per gli adulti ma anche per i giovani: l’abitudine di frequentare i social con continuità ha creato un nuovo ambiente sociale che offre grandi opportunità, ma anche significativi rischi.
Se da un lato i social media hanno creato nuove possibilità per le persone di connettersi, comunicare, condividere informazioni e trovare nuove offerte di lavoro, dall’altro hanno contribuito a generare una condizione di dipendenza.
Le piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram e TikTok consentono alle persone di interagire con amici e conoscenti, ma spesso, basta la mancata risposta a un messaggio a provocare sensazioni di ansia e inadeguatezza.
Se è vero, quindi, che i social ci danno l’opportunità di incontrare persone e creare nuovi legami, è anche vero che ci hanno allontanato dal mondo reale e hanno sviluppato la necessità di essere sempre reperibili e di condividere contenuti in continuazione: assentarsi dai social, oggi, può provocare la cosiddetta FOMO: la paura di perdersi qualcosa.
Questi comportamenti, determinano l’assottigliamento del limite che separa la vita privata da quella pubblica, portando a una sovraesposizione che può portare a problemi di sicurezza, tra cui cyberbullismo, furto di identità, stalking e altre forme di violazione della privacy.
La consapevolezza di questi rischi sta comportando lo sviluppo di una forte paura di esporsi, che però può e deve essere gestita: ci sono tanti modi per tutelarsi e proteggere anche i più giovani.
Cosa possiamo fare per proteggerci e arginare la paura di esporci sui social
Certo, i social media sono diventati parte integrante della nostra vita quotidiana e rappresentano un modo per comunicare e connettersi con gli altri. Tuttavia, come ogni cosa, anche i social media, come abbiamo appena detto, presentano dei rischi che devono essere tenuti a mente per vivere il mondo virtuale in sicurezza.
Come prima cosa, per tutelarci dai pericoli del mondo virtuale, dobbiamo imparare a gestire la privacy limitando la pubblicazione di dati sensibili e di contenuti privati. Molte piattaforme ci vengono in aiuto: alcuni social hanno delle impostazioni speciali sulla privacy che permettono di limitare l’accesso alle nostre informazioni personali e di consentire la visualizzazione dei nostri contenuti più delicati solo alle persone di cui ci fidiamo.
In secondo luogo, per evitare di cadere dentro la dipendenza da social network è importante limitare il tempo trascorriamo sui social e bilanciarlo con attività offline: i social possono essere utilizzati per rafforzare le relazioni reali, ma il contatto umano sarà sempre fondamentale e insostituibile.
Infine, una delle armi più importanti che abbiamo per tutelarci dai rischi del mondo online e gestire la paura di esporsi è la legge: denunciare gli abusi non solo è possibile ma è anche necessario. A tal proposito voglio segnalare l’iniziativa “Odiare ti costa”, promossa dalla scuola di filosofia Tlon e dall’ avvocata Cathy la Torre: se avete il dubbio di essere vittime d’odio in rete potete inviare il link del post all’indirizzo odiareticosta@gmail.com
Cosa Si può fare per proteggere i più giovani?
La preoccupazione di molti genitori, però, non è quella di tutelare se stessi, ma di capire come proteggere i propri figli minori, o comunque molto giovani.
Per proteggere i minori i dai rischi della sovraesposizione online, è necessario procedere con un’educazione digitale che permette ai più giovani di navigare con consapevolezza.
Per prima cosa, è importante accompagnare i figli nell’uso di internet fin dalla loro giovane età, guidandoli nella ricerca di informazioni e nella selezione di contenuti adeguati alle loro esigenze. Nel caso i figli non siano troppo piccoli per comprendere questa dinamica, allora, per proteggerli è necessario ricorrere a strumenti rigidi come l’uso del controllo parentale che permette di limitare l’uso dei social network e l’accesso a siti web pericolosi.
Un altro aspetto cruciale è l’interessamento dei genitori alla vita online dei propri figli: monitorare le loro attività online dei propri figli può essere fondamentale per prevenire acluni rischi come per esempio episodi di stalking o di bullismo.
Infine, è fondamentale mettersi costantemente in discussione e confrontarsi con i propri figli impegnandosi a costruire una comunicazione aperta: un rapporto sano e costruttivo tra genitori e figli è lo strumento più potente che abbiamo a disposizione contro ogni difficoltà.
Se sei preoccupato per tuo figlio e credi che abbia sviluppato delle sensazioni negative a causa dei social, posso aiutarti a capire meglio come puoi aiutare tuo figlio a proteggersi dai rischi di internet e a non avere paura dei social attraverso un percorso dedicato alla genitorialità. Scrivimi senza impegno per parlarmi della tua situazione, mi piacerebbe ascoltarti.